L’ipoacusia è una patologia che comporta la perdita parziale o totale dell’udito, che può manifestarsi a qualsiasi età e può essere causata da diversi fattori.
Approfondiamo oggi l’ipoacusia neurosensoriale, ossia i problemi delle sezioni dell’orecchio interno (coclea) o legati a al nervo acustico (retro cocleare) che impediscono la corretta trasmissione del suono al cervello, addetto ad elaborare il suono, e non permettono di comprendere ciò che ascoltiamo.
Cos’è l’ipoacusia neurosensoriale
È un disturbo dell’udito degenerativo, che si sviluppa con il passare del tempo, quindi il soggetto interessato potrebbe accorgersene solo quando inizia ad avere difficoltà concrete di comunicazione, specialmente in luoghi molto affollati e rumorosi, o nel capire parole pronunciate a bassa voce.
Principali cause di ipoacusia neurosensoriale
I motivi per i quali si sviluppa questa patologia uditiva sono diversi.:
- L’invecchiamento. Con il naturale decorso del tempo le cellule all’interno dell’orecchio possono perdere la capacità di trasmettere il suono, “deteriorandosi”;
- L’esposizione prolungata a rumori eccessivamente forti, in particolare quelli sui luoghi di lavoro o anche l’ascolto prolungato di musica a volume troppo alto. Gli stimoli esterni troppo forti, infatti, hanno un impatto negativo sul nostro sistema uditivo;
- Traumi alla testa, problemi presenti fin dalla nascita dovuti al parto o alla gestazione (come la rosolia in gravidanza) sono fattori che possono determinare la predisposizione a questa patologia;
- Patologie come morbillo, meningite, sclerosi e tutte le malattie infettive che attaccano gravemente il sistema immunitario.
I sintomi dell’ipoacusia neurosensoriale e come si diagnostica
In base alla zona dell’orecchio danneggiata avremo diversi sintomi:
- Se il danno è solo alle cellule ciliate (dovuto quindi a invecchiamento o predisposizione genetica) l’unico sintomo effettivo è l’abbassamento progressivo dell’udito, che si manifesta con la difficoltà di comprensione del parlato in determinate circostanze;
- Se il danno riguarda la struttura interna dell’orecchio, avremo anche sintomi quali vertigini, difficoltà ad orientarsi, scarso equilibrio, cefalea e problemi neurologici.
Per individuare l’eventuale presenza di questo tipo di ipoacusia gli esami da svolgere sono:
- Audiometria tonale;
- Audiometria vocale;
- Esame impedenzometrico con studio dei riflessi cocleo stapediali.
Per approfondire la struttura anatomica spesso si consigliano esami di imaging (diagnostica per immagini).
In età pediatrica, invece, si possono effettuare:
- Fino ai tre anni Registrazione delle otoemissioni acustiche, utile perché il bambino non è ancora in grado di rispondere in maniera chiara per gli specialisti agli stimoli sonori;
- Dai tre anni Audiometria comportamentale che, sotto forma di gioco, invia stimoli sonori e visivi.
Con questi test si può individuare la possibile sede della lesione e, successivamente, l’audiogramma definirà il tipo di ipoacusia.
Come trattare l’ipoacusia neurosensoriale
L’ipoacusia neurosensoriale, al contrario di quella trasmissiva, non è del tutto reversibile.
L’unica soluzione è l’applicazione di apparecchi acustici che, insieme ad una riabilitazione uditiva seguita da un tecnico specializzato, permettono il recupero della comprensione sonora con il conseguente miglioramento della qualità della vita del paziente.
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