L’acufene, detto anche tinnito, è un fastidio, un rumore, percepito come fischio o sibilo all’interno dell’orecchio senza un reale stimolo acustico esterno.
L’intensità è variabile, il rumore è continuo o intermittente. L’acufene può interessare uno o entrambe le orecchie e può essere l’avvisaglia di un problema più grave sia al sistema uditivo che neurologico.
Una forma particolarmente aggressiva di acufene può portare anche all’abbassamento dell’udito.
Le possibili cause che portano all’acufene
Le cause dell’acufene spesso non sono ben chiare. Si ipotizza che le reti neurali che di norma regolano i segnali di rumore e di dolore possano alterarsi, sviluppando una percezione cronica di sensazioni quali sibili e ronzii. Le aree del cervello responsabili di questi sibili e ronzii sono il nucleo accumbens e numerose altre zone, tra cui la corteccia prefrontale ventro-mediale e la corteccia cingolata anteriore. Se questo sistema viene danneggiato si presenta l’acufene, che può aggravarsi in presenza di stress e depressione.
Un’altra possibile causa potrebbe essere un mal funzionamento dell’orecchio interno.
Tra le cause che generano l’acufene, vi possono essere inoltre:
- Otiti;
- Disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare;
- Traumi cranici e acustici;
- Tumori benigni del nervo acustico;
- Sbalzi pressori;
- Esposizione a suoni ad alto volume;
- Accumulo di cerume.
I diversi tipi di acufene:
Gli acufeni possono essere di tipo: acuto dalla durata di tre mesi, subacuto dalla durata di sei mesi e cronico se persiste per più di sei mesi. Una problematica uditiva questa senza ancora “regole universali” abbiamo quindi una macro classificazione che individua le maggiori tipologie:
Acufene oggettivo: molto raro, molto forte ed udibile anche da chi esamina il paziente;
Acufene soggettivo: molto comune, solitamente è causato da un’eccessiva esposizione ai rumori, interessa solo il paziente;
Acufene neurologico: causato da una condizione nota come “Sindrome di Meniere” che può colpire il sistema nervoso.
Acufene somatico: causato, peggiorato o associato al sistema sensoriale.
Cosa fare in caso di acufene?
Gli specialisti, per diagnosticare gli acufeni, possono basarsi sui racconti dei pazienti e sulla sua anamnesi. Sono utili esami come test audiometrici e risonanze magnetiche; inoltre possono avvalersi di un test chiamato tinnitus handicap inventory (THI) per stabilire la gravità dell’acufene.
Una volta individuata la tipologia, vi è un approccio multidisciplinare per curare questa problematica acustica.
- Terapie comportamentali che hanno l’obiettivo di insegnare al paziente come gestire il proprio disturbo.
- La Tinnitus Retraining Therapy (TRT) che ha come obiettivo quello di abituare il paziente ai sintomi dell’acufene e di insegnargli a considerare gli acufeni come “stimoli neutri”. Una componente della TRT è la terapia del suono.
- Impiantare apparecchi acustici o cocleari, è questo il caso di pazienti affetti da acufene alla quale sopraggiunge poi un abbassamento dell’udito, questi permettono di compensare il deficit uditivo.
Sebbene non esista una cura vera e propria, è sempre indispensabile individuarne la causa per arginare il problema e non incorrere in patologie più gravi. Se avete un fastidio all’orecchio affidatevi a degli specialisti per approfondire, l’audiologo vi consiglierà come alleviare il problema.